Si chiamava Giuseppe e per tutta la sua vita fu devoto del santo di cui portava il nome. Quando fu eletto Papa col nome pontificio di Pio X, volle approvare le Litanie di san Giuseppe, che sono entrate definitivamente nella tradizione orante del popolo cristiano.
La storia inizia in Germania, a Wupperthal dove vivono due ragazzi italiani, Carolina Vigilante e Giuseppe Gravina. Vengono entrambi da Gravina di Puglia e si trovano là per lavoro. Sono sposati da poco e hanno voglia di metter su famiglia. Dopo pochi mesi, Carolina è in dolce attesa, ma il bimbo muore prima del parto, lasciando i due giovani storditi dal dolore.
A Forlì, presso la chiesa di san Martino in Villafranca, il parroco don Stefano Vasumini ha benedetto ed esposto ai fedeli l’icona del Redemptoris Custos, che i fedeli amano chiamare “San Giuseppe educatore”. Essa riproduce un’antica miniatura, tratta da un salterio francese del XIII secolo, interpretata dall’iconografa Mara Zanette e riproposta dalla forlivese Anna Rita Farolfi.
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